Haystack:
il Web semantico nel proprio computer Un
gruppo di ricercatori del MIT ha sviluppato un programma per Pc
stupefacente, che si basa sui principi del Web semantico. Di una
concezione notevole, è, però, ancora piuttosto lento
Dopo
averne tanto parlato, eccolo qui, a portata di mano, questo famoso Web
semantico, da più parti incensato, ma sempre rimasto piuttosto
astratto. Adesso, con Haystack,
è finalmente possibile, in una qualche modo, toccarlo, utilizzarlo.
Haystack è un software gratuito, sviluppato in Java da un gruppo di
ricercatori del MIT, che si pone l’obiettivo di “federare” tutte
le informazioni personali presenti su un computer, indipendentemente
dalla loro natura (e-mail, documenti, contatti, appuntamenti, ecc.), e
di presentarli all’interno di un'interfaccia unica e personalizzabile,
facilitando la gestione dei dati. Una versione avanzata del programma
sarà presentata nel corso della prossima conferenza internazionale sul
Web semantico (ISWC2003),
che avrà luogo dal 20 al 23 ottobre in Florida. Visto superficialmente, Haystack potrebbe somigliare a una sorta di Outlook. È in effetti in grado di collegare all’interno di uno stesso ambiente impegni, agenda, gestione della posta elettronica e messaggeria istantanea. Ma è anche molto di più.
Un
progetto avviato nel 1997 La
forza di Haystack sta nella capacità di descrivere ogni documento che
risiede nel computer utilizzando la RDF (Resource Description Framework),
un sistema aperto sviluppato dal World Wide Web Consortium. Haystack
mira, dunque, in un primo tempo, a riconoscere o associare i metadati ai
documenti. Questi ultimi possono, ovviamente, essere condivisi da
diverse applicazioni (messaggeria, impegni giornalieri, agenda, ecc.).
Così, il mittente di una mail corrisponderà a un'entrata
dell’agenda, sarà associato a un appuntamento nell'elenco degli
impegni giornalieri o identificato come l'autore di un file memorizzato
nell’hard-disk o di una pagina Web. Haystack è in grado di mettere in
relazione tutti i metadati, costituendo una base dati unica che rispetta
la RDF. Il
gruppo diretto dal professore David R. Karger, che lavora sul progetto
dal 1997, ha inoltre sviluppato un proprio linguaggio di programmazione,
denominato Adenine (una combinazione di Python e di Lisp), che serve per
trattare questi metadati. Grazie a Adenine, un clic con il tasto destro
del mouse sul nome del mittente di una mail, visualizzerà tutte le
azioni potenzialmente associate a un nome: invitare a una chat,
aggiungere all’agenda, attribuire una categoria ("autore",
"genitore" o "collega", ecc.). Contrariamente
ad Outlook, l'elenco delle azioni possibili è sempre lo stesso,
indipendentemente dall’applicazione utilizzata, ed è organizzato per
grandi temi (azione sulla persona, azione sul documento, ecc.). L'altra
differenza principale con Outlook sta nel fatto che i sistemi di
metadati (RDF) e di manipolazione degli stessi (Adenine) è
completamente Open Source. Uno
spazio di lavoro completamento personalizzabile L'ultimo
mattone di Haystack è costituito dalla sua interfaccia grafica,
chiamata Ozone, che consente un'impaginazione molto flessibile dei dati
descritti dal formato RDF. L’utente può posizionare ogni applicazione
dove preferisce sul desk top di Haystack. Ne deriva una sorta di MyYahoo!
privato, all’interno del quale possono coabitare, senza alcun
problema, dati personali, le ultime notizie, le quotazioni della Borsa e
le previsioni meteo. Ancora
in fase di sviluppo, la seconda versione del programma, messa online lo
scorso 20 agosto, risulta molto più stabile della precedente, ma soffre
di due handicap principali. Il
primo è la lentezza. "Dopo avere posto tutte le basi concettuali -
spiega Dennis Quan, uno degli sviluppatori -, è questa la sfida che
dobbiamo affrontare. Comunque, la seconda versione è già due volte più
rapida della precedente, uscita a giugno”. Secondo handicap: la fame di risorse hardware. Per fare funzionare Haystack, i progettisti consigliano di utilizzare, almeno, un Pentium III a 700 MHz con almeno 512 Mega di Ram. Senza contare l'installazione obbligatoria di Java 2 Standard Development Kit, che occupa da sola più di 300 Mega.
17 ottobre 2003 |
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