Jonathan Ive: l'uomo che ha disegnato l'iMac Il traslucido computer della Apple è frutto della matita del designer inglese Jonathan Ive, che per molti è il vero padre dell'iMac. Nostro ritratto
di Salvatore Romagnolo Presentato
nell'agosto del 1998 è riuscito, peraltro, a rimettere in sesto i conti
della Apple e ora la filosofia colorata di del designer inglese è
dilagata a tutti gli altri computer della casa della mela. Il cammino di
Jonathan Ive inizia a Londra, dove, ventiduenne, comincia a disegnare
lavandini, vasche da bagno o televisori per i clienti della ditta
Tangerine. A 25 anni decide di staccarsi dalla famiglia e
dall'Inghilterra, per installarsi a San Francisco con la moglie Heather. Arriva alla Apple in
un brutto momento per la casa della mela. L'azienda continua a perdere
quote di mercato e molti analisti la danno ormai per spacciata.
"Ero ancora molto giovane - racconta Ive - ma pensavo che sarei
riuscito meglio nel mio lavoro entrando alla Apple piuttosto che
rimanendo un consulente esterno. Alla Apple ancora in molti erano
convinti che si poteva fare di tutto per seguire le ambizioni della
società, anche se si trattava di andare controcorrente rispetto agli
altri prodotti del mercato informatico". Andare
controcorrente, sconvolgere le regole di mercato, una filosofia che la
Apple ha spesso perseguito correndo a volte troppi rischi. Perché
nell'azienda ritorni il gusto e il coraggio di tentare qualcosa di nuovo
bisogna attendere il ritorno del fondatore della società, Steve Jobs,
nell'agosto 1997. "Secondo me, lui è allo stesso tempo un designer
eccezionale e un grande visionario - racconta Jonathan Ive -. Abbiamo
lavorato molto insieme. A ogni tappa della creazione del primo modello
iMac, ci ponevamo sempre la stessa domanda: tu quale preferisci? E
abbiamo scelto quello che preferivamo entrambi. L'iMac è un prodotto
insolito, perché Steve Jobs e io abbiamo passato più tempo a pensare
ai consumatori che alla nostra industria. Ecco perché questo oggetto
fuori dalla norma è destinato a durare parecchi anni". Il nuovo progetto
iMac, non è nato dal nulla. Alla Apple avevano già studiato molto i
materiali. Jonathan Ive e la sua équipe hanno beneficiato della grande
esperienza interna in questo campo. "Abbiamo utilizzato il
policarbonato - spiega - materiale poco costoso ma estremamente
resistente, che si può colorare con tinte che rimangono assolutamente
stabili nel tempo. La maggior parte dei bozzetti sono stati fatti a
matita, ma il design dell'iMac è stato realizzato con il software CAD
Alias Wavefront. La cosa più difficile, all'inizio, è stata
selezionare un unico colore per il primo modello iMac". Jonathan Ive si è anche preoccupato di curare ciò che non si vede. L'etichetta è in rilievo e la parte inferiore della tastiera è colorata e finemente lavorata. "In questi ultimi cinquant'anni - dice - si è voluto prima di tutto che gli oggetti fossero funzionali. Aggiungere abbellimenti significava distoglierli dalla loro funzione principale. Io penso che la mancanza di decorazioni sia un fallimento spirituale. Non dobbiamo forse vivere una parte sempre maggiore del nostro tempo con i computer? Allora perché non farli belli e seducenti?" Copyright © Savatore Romagnolo - Tutti i diritti riservati |
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