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La Televisione Interattiva secondo Microsoft

Microsoft lavora alla sua tecnologia di Televisione Interattiva ormai da sei anni. Ma il gigante di Redmond, finora, ha inanellato solo una serie ininterrotta di clamorosi fiaschi. Sette anni di guai o sottile strategia di comunicazione?

di Salvatore Romagnolo

Riassunto dei fatti. Nel giugno 2001, AT&T, il primo operatore via cavo americano con 16 milioni di abbonati, deluso dai ritardi nella consegna della piattaforma Microsoft Advanced TV, trasferisce le sue ordinazioni a Liberate. Nel dicembre 2001 Liberate, ancora lui, raccoglie da UPC, primo operatore via cavo europeo, l’ordinazione inizialmente fatta a Microsoft. Nel frattempo, in novembre, l’operatore portoghese PT Multimédia riceve meno del 3% delle ordinazioni promesse da Microsoft. 

Decisamente, a ogni tappa della sua tumultuosa odissea verso la killer application della TVI, Microsoft TV perde colpi, mentre Liberate, il suo concorrente più diretto in Europa, sembra approfittare dell’onda e cavalcare su ciascuno dei suoi insuccessi. 

I tre assi di Microsoft

Ma qual è l’obiettivo strategico di Microsoft? Il dispiegamento della politica TVI si effettua visibilmente su tre assi. Primo: elaborare una piattaforma completa formata dal non plus ultra dell’interattività. Secondo: rendere sicuri i partner sviluppatori tentando di stabilizzare il paesaggio tecnologico. Infine: guarnire e completare l’offerta con dei servizi come MSN TV e Ultimate TV. 

Si possono leggere questi tre assi secondo la terminologia della Net Economy: barriera all’entrata, guerra di standard, ambiente globale di servizi. Quello a cui Microsoft cerca di arrivare è l’integrazione verticale sulla sua scala di valori; e senza la TVI la scala s’interrompe. 

Stando così le cose, quali sono gli ostacoli? Si possono riassumere in una parola: immaturità. Su due livelli: immaturità del mercato per dei prodotti avanzati, immaturità della soluzione Advanced TV. I responsabili di Microsoft conoscono senz’altro ciò che implica questa situazione. Il loro obiettivo tattico è di essere sincronizzati con il mercato, cioè arrivare al momento giusto. Quando la domanda raggiungerà la massa critica, Microsoft dovrebbe essere in grado di buttare sul tavolo la sua carta migliore: Advanced TV. 

Ma su un mercato emergente, viene spesso premiato il primo arrivato. Ebbene, su quello della TVI, Microsoft annuncia la sua entrata, ma qualche mese dopo i suoi clienti annunciano la sua uscita. 

E di fronte cosa abbiamo? Dei concorrenti perfettamente in fase con lo stato attuale di maturità del settore. Liberate avanza nei paesi occidentali, e Open TV si dispiega in Asia. Il rischio oggi è chiaramente rappresentato dal rivale Liberate: quest’ultimo dispone di un buon prodotto, finito e disponibile, e di un buon servizio clienti. Guadagna terreno ovunque, mentre Microsoft promette senza poter mantenere la parola. 

Guy Carrère, direttore della ricerca presso France Télécom, non pensa che la TVI sia un settore critico per Microsoft: "Nel quadro della strategia di Microsoft tendente a conquistare a medio termine le reti di diffusione presso i professionisti - afferma -, i mercati dei privati sono meno essenziali. Gli insuccessi in campi come la TVI sono quantificati e integrati nella strategia di lungo termine". Significa forse che il gigante di Redmond si accontenterebbe di occupare il terreno, senza aver bisogno di conquistare un mercato la cui ampiezza gli pare troppo ridotta? 

E se i clienti privati preferissero una tecnologia affidabile nel loro salotto ad una strategia brillante a livello planetario?

21 gennaio 2002

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