Quale
futuro per la lettura?
E-book
e ipertesti: due modi di coniugare al futuro il verbo leggere, tra
perplessità sul presente e fiducia nel futuro
Il
testo digitale ha spesso suscitato perplessità. Almeno fino ad ora. Non
bisogna, infatti, sottovalutare l'impegno dei fabbricanti di hardware e
degli editori di software per lo sviluppo del comfort visivo del libro
elettronico del futuro. Purtroppo, al momento, i progressi tardano ad
arrivare, anche se la costituzione di numerosi gruppi di sperimentazione
sull'uso dell'e-book dovrebbe garantire risultati soddisfacenti in
futuro. Per ora, restano gli studi già effettuati sulla lettura
digitale, via Internet o sugli assistenti tascabili tipo Palm, con i
quali si possono sviluppare analogie di studio. Al
di là del dibattito sul comfort visivo, il libro elettronico è una
vera rivoluzione della lettura visto che offre strumenti inediti
rispetto alla carta. Rivoluzione della lettura allo stadio potenziale,
potremmo dire, perché ancora non comprendiamo, in modo nitido, quali
saranno i nuovi scenari e i reali vantaggi. Il fatto che il testo
digitale sia pratico non garantisce automaticamente facoltà aggiuntive.
Non facilità, ad esempio, la nostra capacità di memorizzazione, anche
se questa è, forse, una delle nostre maggiori, inconfessate, ambizioni.
Inoltre, la capacità del libro elettronico di immagazzinare un'intera
libreria o l'insieme degli elenchi telefonici d'Italia, cioè una grande
quantità d'informazioni, non è, di per sé, di grande interesse. Non
si sente, in questo momento, l'esigenza di reperire più informazione;
il problema non è di tipo quantitativo. Siamo sommersi dalle
informazioni e un aumento della quantità di dati da gestire non è
...gestibile. L'esigenza semmai è quella di reperire l'informazione
giusta al momento giusto. Il
libro elettronico è, certamente, un utile strumento per coadiuvare il
lavoro intellettuale, visto che ottimizza la lettura "colta".
Poiché libera il lettore dalla linearità, permette di guadagnare tempo
nel preparare una relazione o nel redigere una nota di sintesi. Grazie
alla non linearità, diventa nettamente più facile porre delle ipotesi
e verificarle. Le nuove tecnologie per il lavoro intellettuale non sono
destinate a sostituirsi in massa, immediatamente e d'autorità, ai
metodi tradizionali. In attesa di nuovi sviluppi, comunque, è un
peccato rinunciare a nuove funzioni di visualizzazione e a nuove modalità
di suddivisione e di indicizzazione dei testi, che migliorano
considerevolmente la lettura e il lavoro intellettuale. Un supporto si impone solo se è innovativo rispetto a quelli esistenti. Ciò che conta è che prodotti innovativi e tradizionali possano coesistere senza problemi. Ed è probabilmente quello che succederà: supporti digitali per il lavoro intellettuale e libri tradizionali per la lettura di piacere. E sbaglia chi crede che questa divisione riguardi testi letterari e libri tecnici. La divisione si stabilirà in base al tipo di utilizzo. Se leggeremo Italo Calvino per puro diletto, lo faremo quasi sicuramente tramite un libro tradizionale, di carta. Se si tratterà, invece, di una lettura intellettuale, per redigere una relazione universitaria, ad esempio, il supporto digitale, l'e-book, sarà decisamente preferibile. 1 marzo 2002 |
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