Il marketing online alla ricerca di nuove formule Dopo il fallimento di formati pubblicitari online come le finestre di Pop-Up, ritenute troppo aggressive o dei banner, risultati, invece, del tutto inefficaci; alcuni siti Web hanno deciso di sperimentare nuove strade. “Salon.com”, ad esempio, propone ai propri lettori di visionare un’inserzione pubblicitaria interattiva di circa 15 secondi in cambio di un accesso gratuito, per un giorno, ai propri contenuti a pagamento. "Con questa iniziativa - spiega Cheryl Lucanegro, vice presidente delle vendite di Salon Media Group - abbiamo cercato di trovare un sistema per dare più visibilità ai nostri contenuti di maggior valore, in modo che gli utenti se ne facessero un’idea ed eventualmente, sottoscrivessero un abbonamento. E contemporaneamente abbiamo proposto agli inserzionisti un sistema per parlare alla nostra audience”. “Economist.com, invece, ha scelto di proporre un anno di abbonamento gratuito a chi compilerà un questionario d’informazioni personali destinato ai propri inserzionisti pubblicitari, come Oracle. "Identifichiamo un'audience di utenti registrati che soddisfanno i criteri demografici di Oracle – spiega Paul Rossi, direttore commerciale di Economist.com - e in seguito gli regaliamo un abbonamento online, con i complimenti di Oracle”. “Salon.com” ha lanciato la sua campagna marketing con il gruppo Mercedes-Benz alcune settimane fa e prevede di continuare con altri due inserzionisti prima della fine dell’anno. Nella pubblicità per la Mercedes classe E, gli internauti possono scegliere di visionare soltanto i 15 secondi del video pubblicitario o soffermarsi maggiormente se il modello li interessa. Possono, in seguito, navigare nelle pagine a pagamento del sito per 12 ore complessive, durante le quali tutte le pubblicità che vedranno saranno legate a Mercedes. La tecnologia utilizzata è stata sviluppata da Ultramercial, una giovane società di Los Angeles. Secondo Dana Jones, fondatrice della società, si tratta di una tecnologia che potrebbe aiutare gli editori a evolvere verso un modello basato sugli abbonamenti a pagamento. E questo è ancora più interessante in periodi, come quello attuale, di crisi della pubblicità online. È una sorta di ponte tra la gratuità e la sottoscrizione a pagamento - aggiunge la Jones -, una buona occasione per gli editori di cambiare il proprio business model".
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