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Sull’efficacia delle finestre di pop-up
L’uso delle finestre pop-up per catturare utenti risulta spesso inutile: le statistiche rivelano una percentuale molto bassa di clickthrough generati da questo strumento. Ma non tutti i dati concordano: il caso x10.com
di Salvatore Romagnolo
Una recente ricerca di Jupiter Mmxi ha presentato risultati piuttosto interessanti. Lo studio in sé non ha particolari finalità esplorative, anzi, si tratta della tradizionale analisi del traffico volta a stilare una classifica dei siti più visitati dai cybernauti. Tuttavia, i dati emersi hanno suscitato qualche perplessità su una questione che ormai sembrava chiusa, ovvero la scarsa efficacia delle finestre di “pop-up” in relazione alla generazione di traffico su un sito.
I pop-up, per intenderci, sono quelle finestre che si aprono improvvisamente con il caricamento di una pagina Web. Il loro fine è quello di catturare la nostra attenzione e di invitarci all’interno del sito che pubblicizzano. Il numero di click associato ai pop-up è così basso che la strategia è oramai utilizzata solo in poche occasioni. Il punto debole risiede proprio nel fatto che questo strumento sia una forma di pubblicità cieca: si rivolge, cioè, indiscriminatamente, a tutti i navigatori che attraversano un particolare “nodo” della Rete.
Ecco, però, che l’indagine di Jupiter Mmxi rivela un risultato inatteso. Si tratta dei dati relativi al traffico di X10.com, un sito statunitense che in pochi mesi è riuscito a entrare nella top ten dei siti più visitati, superando addirittura Amazon.com. X10.com ha registrato più di 28 milioni di visitatori unici, un cifra invidiabile, che appare addirittura sconcertante se si pensa che la chiave di questo volume di traffico risiede proprio nell’utilizzo, da parte del sito, di una strategia pubblicitaria basata sui pop-up.
X10.com ha sicuramente beneficiato di una notevole ricaduta di acquisti di spazi pubblicitari online, riuscendo a negoziare prezzi più interessanti rispetto al passato. Questo sicuramente spiega una parte del successo del sito. Ma il dato eclatante è che la vera motivazione dell’eccezionale traffico sta nella finestra pop up che è stata inserita nei più importanti siti americani come Weather.com o Msnbc.com. Grazie a questa strategia pubblicitaria cieca, X10.com è riuscito a guadagnare i primi posti della classifica mondiale dei siti più visitati.
Allora le finestre di pop up funzionano? I cybernauti non le trovano fastidiose, anzi, di fronte ad offerte interessanti cliccano in massa su di esse? In realtà, prima di trarre conclusioni affrettate è il caso di riflettere meglio sui dati emersi dalla ricerca.
Gli analisti di Jupiter Mmxi hanno confermato il fatto che i pop up abbiano determinato il traffico sul sito X10.com, ma non hanno fornito ulteriori informazioni che avrebbero consentito un’interpretazione più articolata e coerente del dato. Non si possiedono, infatti, informazioni in grado di qualificare la navigazione dei visitatori del sito, come, ad esempio, il numero di visite per utente o il tempo trascorso sul sito da ogni visitatore.
Pertanto, prima di andare a ritoccare gli investimenti pubblicitari del proprio sito, dovremmo porci la seguente domanda: “quanti tra i 28 milioni di visitatori che hanno cliccato sulla finestra pop up di X10.com si sono trasformati in clienti reali?”.
Non è assolutamente detto, infatti, che dirottare sul proprio sito un grandissimo numero di navigatori sia sufficiente per ottenere un reale vantaggio commerciale. Soprattutto se i visitatori sono stati attirati grazie a una campagna pubblicitaria di grande volume ma non mirata. Le finestre di pop up, infatti, potrebbero rivelarsi una strategia inutile, funzionando unicamente come un ponte in grado di trasferire una parte dei navigatori sul nostro sito. La maggior parte di loro, però, si limiterà a dare solo un’occhiata veloce e poi chiuderà la piccola finestra, dal momento che è capitata sul sito in modo poco più che casuale.
24 settembre 2001
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