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Linus Torvalds

Il papà di Linux è un ragazzo dall’animo gentile che, contrariamente a molti big dell’informatica, non ha inseguito il sogno della ricchezza, ma quello di un computer più democratico  

di Salvatore Romagnolo

Nel mese di agosto del 1991 un giovane studente finlandese inviava (tecnicamente «postava») nel newsgroup <<comp.os.minix>> il seguente messaggio: <<Sto lavorando ad un (gratuito) sistema operativo (solo per hobby) per i cloni 386(486) AT>>. I newsgroup sono dei luoghi di discussione su Internet specializzati in particolari temi. Il giovane studente finlandese comunicava con quel messaggio agli altri membri del gruppo, appassionati come lui d’informatica, che aveva intenzione di sviluppare un sistema operativo gratuito che, basandosi su Unix – un software adatto ai grandi server, non alla portata di un giovane appassionato di computer – potesse girare sui più normali ed economici Pc.

É cominciata in questo modo l’avventura di Linus Torvalds, che all’epoca aveva solo 22 anni e che oggi è considerato uno dei personaggi più influenti della scena informatica mondiale. Oggi vive, ovviamente, in California, nella Silicon Valley, non è diventato un magnate dell’informatica, anche se il suo programma, battezzato Linux (Linus + Unix), viene ormai considerato il più serio concorrente di Windows, il sistema operativo di Microsoft, per lo sviluppo del quale l’azienda di Bill Gates ha impiegato somme faraoniche. Linux, invece, è nato dal lavoro comune di migliaia di appassionati che, utilizzando Internet e il loro tempo libero, senza percepire alcun compenso, hanno messo a punto un programma ritenuto da tecnici e utilizzatori uno dei migliori sistemi operativi mai comparsi sulla scena informatica. Una sorta di piccolo miracolo fatto di passione e intelligenza.

E pensare che Linus aveva frequentato il suo primo corso di programmazione solo nel 1990. I biografi ricordano che il suo primo computer fu uno Spectrum QL e che proprio su questo Pc, modificato e personalizzato, iniziò a muovere i primi passi. Per lunghi anni Torvalds è stato una sorta di Araba Fenice dell’informatica. Mentre grazie al successo di Linux la sua fama aumentava, di lui si sapeva sempre di meno. Unico indizio, la sua assunzione alla Transmenta, un’azienda della Silicon Valley che lavorava a un progetto segreto, rivelatosi poi un nuovo microprocessore a basso consumo di energia per computer portatili, che potrebbe dare uno scossone al già movimentato mercato dell’informatica.

Nonostante il successo, Linus Torvalds non si è montato la testa e, soprattutto, non si è arricchito. Almeno per il momento. Una storia, la sua, certamente anomala in un mondo nel quale enormi ricchezze sono state create dal nulla. E anche questo, forse, è un altro piccolo miracolo.

28 febbraio 2002

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