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  Fai la nanna piccolo computer

di Salvatore Romagnolo

Per addormentare il vostro computer non attivate la funzione "stadby". Leggetegli, invece, i racconti scritti appositamente da Alain Vulbeau: incanteranno i suoi chip, ma anche le vostre sinapsi

"Wysiwyg" è probabilmente uno dei libri più strani che siano mai stati scritti. E se il titolo lascia increduli, il sottotitolo accentua lo smarrimento: "Racconti per addormentare i computer". Anche la dedica lascia piuttosto interdetti: "A R2D2 e C3PO", i due mitici robot di "Guerre Stellari". Sfogliando le pagine, infine ci si accorge che i racconti in questione non hanno altra vocazione che quella di armonizzare il ronzio quotidiano di espressioni sentite cento volte per farne una curiosa litania. Il libro, secondo l'autore, può aiutare tutti quelli che desiderano trovare una funzione intermedia tra "pausa" e "arresto" e per far ciò, basta agire come con i bambini: ci si mette al capezzale del proprio computer, portatile o no, e si procede alla lettura, ad alta voce, di uno dei racconti.

Si potrebbe pensare che si tratti del testo generato da un computer e indirizzato ad altri computer. Niente di tutto ciò. Il suo autore, Alain Vulbeau, 49 anni, sociologo, l'ha interamente composto a mano. "Fin dagli anni 80 - ricorda - si parlava di computer capaci di effettuare miliardi di operazioni al secondo. Mi sono detto che, alla lunga, dovevano stancarsi, che bisognava trovare un modo per farli riposare. Anche se mi rendo conto che, forse, ho fatto tanti sforzi per nulla visto che è sufficiente schiacciare il tasto standby". Vulbeau è cosciente della futilità dell'opera, ma ha voluto esercitarsi in uno dei suoi passatempi preferiti: assemblare elementi della vita di tutti i giorni per stanare l'essenza stessa del quotidiano. Ogni racconto utilizza un campo lessicale inerente al contesto: la meteorologia, il curriculum vitae, le ricette di cucina e intorno a questo costruisce l'ambiente adatto.

Leggendo il libro si finisce col credere che questo serio sociologo abbia parlato realmente al suo Macintosh nel vano tentativo di farlo addormentare leggendogli dei racconti. "Non - smentisce lui con una buona dose di auto ironia - non glieli ho letti. Non ancora. Al contrario, glieli faccio recitare ad alta voce, grazie al software di sintesi vocale".

Fino ad oggi, tutto questo, non ha mai dato nessun risultato pratico. Il computer non si è mai spento rilassandosi all'ascolto dei racconti scritti apposta per lui da Alain Vulbeau. Ma forse ciò è dovuto soltanto al fatto che il software di sintesi vocale utilizzato non è ancora riuscito a sbarazzarsi del suo terribile accento inglese.

Per comprare il libro online:
Wysiwyg. Contes pour endormir les ordinateurs
Alain Vulbeau, edizioni Sens et Tonka

12 febbraio 2002

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