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Barter online: la new economy torna al baratto

L’e-commerce non entusiasma ancora le masse e la pubblicità in Rete non ha soddisfatto le aspettative di molti. Però è in arrivo anche in Europa la nuova frontiera della net economy: il baratto online

di Salvatore Romagnolo

I più sofisticati feticisti delle soluzioni per il business online potranno rimanere sorpresi, ma il nuovo fenomeno che sta invadendo la Rete è proprio il baratto. Per vestirlo con abiti adeguati ai tempi della net economy possiamo chiamarlo “barter”, ma il suo significato rimane lo stesso.

Utilizzare la tecnologia più moderna per promuovere la forma di commercio più antica: negli Stati Uniti già diversi siti hanno capito il potenziale del fenomeno “barter” e hanno creato servizi online grazie ai quali privati e imprese possono praticare forme più o meno sofisticate di baratto. Tra i siti più importanti troviamo quelli di BigVine, BarterTrust, Ubarter e Itex.

Indagando più a fondo, qualche piccola differenza rispetto alle antiche forme di baratto esiste. Infatti, i siti specializzati nel barter prevedono che le relazioni tra i clienti avvengano attraverso contratti di vendita e di acquisto. Ogni acquisto comporta una vendita come contropartita e i prodotti vengono scambiati a un prezzo negoziato. In ogni caso, il meccanismo produce gli stessi vantaggi del suo antenato: creare un giro di affari supplementare e stringere nuove relazioni. Ma vediamo come funzionano alcuni siti di baratto online.

Barterforum è una società che esiste in modo tradizionale da circa quindici anni ed è specializzata nel baratto business to business. Le imprese hanno la possibilità di inviare un annuncio gratuito e hanno così l’opportunità di essere contattate da altre imprese interessate a un baratto. Una volta che hanno deciso di accordarsi, le aziende stabiliscono la quota da accordare allo scambio e la quota finanziaria. A Barterforum rimane il 4% dell’ammontare delle transazioni.

NetTroc è il più recente tra i siti di baratto online francesi. Offre un servizio aperto non solo alle aziende ma anche ai privati. La particolarità di NetTroc è che si occupa di baratti puri, non mediati da crediti reali o virtuali. Il cliente consulta e inserisce gli annunci sul sito e si accorda direttamente con gli altri utenti. Lo stesso modello è seguito da altri siti che si occupano di baratto tradizionale tra privati. Trokers è uno dei più famosi.

Molte sono le imprese che hanno cominciato ad avvalersi di questi servizi. La cosa interessante è che il baratto online consente alle aziende non solo di allacciare rapporti commerciali con imprese che probabilmente non avrebbero mai contattato in modo diverso, ma anche di confrontarsi con società i cui bisogni non sono assolutamente complementari ai propri. In questo modo, un ceramista potrebbe offrire un proprio lavoro in cambio dei servizi di un idraulico, così come una ditta di sanitari potrebbe creare un giro di affari sfruttando le proprie scorte, accordandosi, ad esempio, con fornitori di materiali per l’ufficio.

Dunque, se molti dei fenomeni esplosi tra gli entusiasmi della net economy hanno lasciato l’amaro in bocca, il baratto online sembra avere davvero le potenzialità per funzionare. Forse il motivo sta proprio nella sua semplicità. Inoltre, riflette un’economia basata sulla condivisione e sullo scambio alla pari tra gli stessi cybernauti. Su Internet, si sa, questo modello funziona bene.

Link:
http://www.intagio.com/

http://www.itex.com

http://www.trokers.net

3 aprile 2000

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